lunedì 2 maggio 2011

Coltivare le connessioni

Eccoci qua, il famigerato assignment 3 è stato svolto. Che terrore quando mi hanno detto "che erano 60 pagine", che noia preconcetta per le prime 20 parole, e che stupore nello scoprirmi appassionato al tema man mano che andavo avanti con la lettura. Ero talmente terrorizzato da questo assignment che me lo sono fatto stampare cartaceo, così, avevo pensato, "lo vedo sulla scrivania e mi ricordo che lo DEVO fare". E invece è diventato un piacere, qualcosa da leggere anche per svagarmi, per passare una mezz'oretta su una panchina o riposare il cervello dopo una giornata di studio. Devo dire che il mio modo di approcciarmi a internet, e forse anche alla realtà è sensibilmente cambiato, magari sull'onda delle letture, però sento che sono diversi gli occhi con cui guardo soprattutto al "cyberspazio". Oggi per esempio mi sono soffermato su un avvenimento che viene dato per banale ma che 10 anni fa sarebbe stato oggetto di una risata. Ero a studiare al dipartimento di novoli, annoiato, ho preso l'ipod touch, mi sono collegato tramite rete wireless ad una rete condivisa e su facebook ho letto un post di una ragazza che non conosco personalmente. Allora sono andato su internet, sul sito dell'ansa e ho cercato un riscontro alla notizia della morte di Bin Laden, e sorpresa, ho letto il titolo che recitava qualcosa simile a "Morto Bin Laden, in una residenza SENZA INTERNET". Ormai internet è diventato talmente fondamentale da guadagnarsi uno spazio in uno dei titoli più importanti degli ultimi 20 anni. Ho fatto uno screenshot  della pagina che poi voglio pubblicare qui sul blog.Venendo allo scritto, l'introduzione era fondamentale per fare entrare il lettore nell'ottica della lettura, comunque molto scorrevole, significative le due metafore del mezzadro e della madre. Ma la parte che mi ha fatto letteralmente alzare, prendere un lapis e sottolineare le parti che mi colpivano, in modo tale da ricordarne l'impatto in un secondo momento,è quella più "avanti" nello scritto. E qui analizzerò alcune parti in dettaglio, come quella in cui si dice una cosa forse anche politicamente sconveniente per uno stipendiato dall'università ma veramente giusta e apprezzabile, cioè che esiste un blocco mentale che insieme alla scolarizzazione spaccia l'istruzione per conoscenza. Questa è una cosa che ho sempre sostenuto anche io, che istruzione e conoscenza siano due cose ben distinte, così come ho sempre sostenuto che esistono più tipi di intelligenze, e non è detto che poi nella vita quello che prendeva sempre 10 sia più intelligente di quello che prende sempre 6. A questo rigardo condivido pienamente anche l'idea di John Medina per cui la scuola istruisce ma non favorisce l'apprendimento. Nell'espressione "if you wanted to create an educational environment that was directly opposed to what the brain was good at doing, you probably would design domething like a classroom" penso che sia contenuta una grossa verità, perchè per come la vedo io la classe è uno degli ambienti meno stimolanti in assoluto, anche, detto sinceramente, a causa di persone che con la conoscenza hanno poco a che fare, provenienti da famiglie chiuse mentalmente e portatrici di idee retrograde. Non che nell'appartenere al passato sia insito qualcosa di sbagliato, sia chiaro, anzi il passato è prezioso, però ritengo che sia necessario modulare il proprio pensiero in relazione al mondo che ci circonda, non fermandoci a una mentalità chiusa. In questa parte dello scritto ci sono veramente tante cose che condivido, ma le condivido di cuore, non per fare "il ruffiano" che è una cosa che detesto,come l'affermazione che limitarsi a condannare il PLE vale poco, in quel "vale poco" si rende veramente l'idea della pochezza della critica non costruttiva, perchè se la critica è vera, e volta al progresso e non a un senso di superiorità, può essere ed è una forma di condivisione, perchè attraverso la mia critica posso permettere all'altro di progredire in ciò che sta facendo.Ho deciso che leggerò lettera ad una professoressa, adesso non ho conoscenze adeguate per parlare di Don Milani e finirei per fare affermazioni semplicistiche e prive di contenuti veri e propri.
Infine un tema che mi sta veramente a cuore, quello dell'informazione, è vero che internet è l'unica via di fuga che ci è rimasta per informarci veramente su certe cose che vengono filtrate anche da giornali considerati oggettivi come il corriere della sera. E' anche vero che siti come italiaterranostra.it sono stati oscurati in nome di lobby e alleanze che vanno bel al di sopra di una fabbrica costruita in parte con l'amianto, come quella della Barilla a Melfi, in Basilicata.A tal riguardo se chi legge non conosce la vicenda consiglio di informarsi, ad esempio qui http://www.metaforum.it/showthread.php/18084-Navi-dei-veleni-Lannes-costretto-a-chiudere-il-sito-Italia-Terra-Nostra. Per ultimissima cosa una curiosità. Ho notato che ci sono dei pezzi totalmente in inglese, ormai si dà per scontata la conoscenza di questa lingua, la lingua di internet, appunto.

Nessun commento:

Posta un commento