giovedì 17 marzo 2011

Viva l'Italia, ma non per un giorno

Viva l'Italia. Siamo tutti col cuore gonfio e lo sguardo fiero, con gli occhi ancora riempiti dei 1000 tricolori che abbiamo visto ieri sera. Niente di più giusto, è una cosa bellissima ricordare agli altri e a sè stessi che siamo italiani e che siamo fieri di esserlo, nonostante i problemi che tutti i giorni abbiamo e nonostante ci siano politici che vorrebbero spezzettarci ("dividi et impera" aggiungo io). Ma io credo che dovremmo ricordarci di essere italiani tutti i giorni della nostra vita, ed amare la nostra terra, non solo con le parole. Dovremmo amarla ogni giorno, sentendoci parte di essa non solamente per le finali di coppa del mondo, non solamente quando è una festa a ricordarcelo, partendo dalle piccole cose, da uno scontrino in più quando andiamo a comprare qualcosa, e soprattutto informandoci, cercando come dei segugi i dati veri, quelli che non sono stati stirati, strappati e rigirati dai nostri malatissimi mezzi d'informazione. E ci accorgeremo dei problemi enormi che hanno i cosiddetti "terroni", dal fatto che li stiamo sempre più lasciando soli, i nostri fratelli d'Italia, che ci stiamo dividendo da loro, seppur solamente dal punto di vista fiscale, mettendoli sul pari di regioni che pari loro non sono. Abbandonandoli a sè stessi, con il pretesto di una loro ripresa e responsabilizzazione che non può avvenire senza un aiuto iniziale. Ci accorgeremo dei problemi delle nostre università, del fatto che è stata tolta gran parte dei fondi per le rinnovabili, con l'obiettivo di arrivare a presentare il nucleare come una necessità, che tale non sarà se finalmente ci decidiamo ad adeguarci ad altri paesi come la Spagna, che in un momento di collasso economico globale ha investito sulle rinnovabili arrivando nel 2010 ad una copertura del 35% del fabbisogno energetico totale. E allora non perdiamo le speranze, anche se sarebbe fisiologico farlo,con tutto ciò che accade ogni giorno. Amiamola la nostra Italia, ma amiamola tutta intera.

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